Giana Erminio: stagione durissima ma risalire si può!

Dopo 5 stagioni al di sopra delle aspettative, arriva la prima annata “maledetta”, quella in cui tutto va per il verso sbagliato, ma non è ancora il caso di intonare il “de profundis”. Attenti a dare per spacciato questo gruppo, ha tante caratteristiche di buon livello che potranno riportare la Giana Erminio a scalare la classifica: la compattezza granitica che li lega, il carattere dimostrato in alcune occasioni, la voglia di misurarsi ed emergere tra i professionisti, l’ottima tecnica di alcuni giovani e la grande competenza e professionalità del mister.
Cesare Albé ci ha abituato a vincere le sfide impossibili, ci ha insegnato ad affrontare tutti gli avversari con rispetto ma senza paura, ha portato quella mentalità vincente frutto della consapevolezza di avere le capacità per stare nella categoria. Ritornando al timone della Giana Erminio ha ridato fiducia ai tifosi, almeno a quelli ottimisti come il sottoscritto, anche se nelle prime due gare con lui in panchina sono arrivate altrettante sconfitte con Pontedera e Como.
Siamo solo all’ottava giornata di campionato e alcuni tifosi, quelli più pessimisti, parlano già di Serie D quasi con l’orgoglio e la soddisfazione di chi aveva previsto tutto dopo la campagna acquisti estiva. A costoro vorrei ricordare che anche nella scorsa stagione in tanti davano per certa la retrocessione …. poi alla fine la salvezza è arrivata e anche in anticipo.
Bisogna dare fiducia ad una società che ha dimostrato con i fatti che non occorre avere dei badget stellari per competere tra i professionisti, ma esistono le idee, le competenze e il lavoro che possono fare la differenza. Una filosofia che ha portato i Biancazzurri dai dilettanti alla terza serie calcistica Italiana, in una realtà con poca tradizione e un bacino di tifosi risicato. Gorgonzola non è Arezzo o Siena, con 20 mila abitanti non è che si può pretendere di riempire lo stadio (basti pensare che è l’unica società di Serie C a non avere un gruppo di Ultras), o di fare una campagna acquisti in stile Monza, è già un’impresa restare in categoria, competere con città dieci volte più grandi, con club di grande tradizione e con investimenti al di fuori della portata di Bamonte. Senza dimenticare i tantissimi fallimenti di queste ultime stagioni: Como, Parma, Lucchese, Siena, Arezzo, Matera, Pro Piacenza, Cesena, Avellino, Bari, Varese, Vicenza, Monza, Reggina, Venezia, Pavia, Latina, Messina, Reggiana, Grosseto, Barletta, Mantova, Modena, Lanciano, Rimini, Maceratese, Martinafranca, Virtus Lanciano, Sporting Bellinzago, Mestre, Fidelis Andria, Padova, Viareggio, Nocerina.
A Gorgonzola la società è solida, grazie ai sacrifici di Bamonte non ha mai avuto penalizzazioni; paga regolarmente gli stipendi, i contributi e tutti gli altri adempimenti. Al Presidente bisognerebbe fare un monumento …. invece ogni domenica tocca ascoltare le offese di una minoranza di tifosi rivolte ai giocatori, ai tecnici e alla società.

In conclusione, uno sguardo al campionato di Serie C, bellissimo, con tante città ricche di storia da visitare, ma che ha bisogno di un profondo cambiamento per garantire un campionato sostenibile economicamente. Troppa distanza c’è tra la B e la C e con tutti i soldi che girano tra A e B è incomprensibile che non ci siamo le risorse per riequilibrare lo sbilancio economico eccessivo tra le diverse serie. La Serie C sta diventando un trampolino di lancio per giovani talenti, questo per accedere ai contributi federali per l’impiego dei ragazzi nati dopo il 1° gennaio del 1997, che servono a limitare le perdite annuali di tutte le società. Tanto per dare un’idea delle perdite da rifinanziare dai soci, la Giana Erminio nel bilancio chiuso il 30 giugno 2017 ha come risultato di gestione un passivo pari a 891.587 € (nel bilancio precedente la perdita era stata di 716.325), somma coperta dal socio di maggioranza Oreste Bamonte.

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