Melzo – Dieci arresti per contrabbando di carburante

Sono 10 le persone arrestate stamattina alle prime luci dell’alba con l’accusa di aver messo in piedi un’associazione a delinquere, con base in provincia di Bergamo, dedita all’importazione fraudolenta di prodotti lubrificanti e altri tipi di carburanti. La Procura ha ordinato anche il sequestro di 2,8 milioni di euro, corrispondenti alle imposte sulla produzione e sui consumi e dalle accise evase.

La truffa ai danni dello stato Italiano ammonta ad oltre 4 milioni di litri, ossia circa 3 mila tonnellate di prodotti petroliferi, con un’evasione di imposte pari a 2,8 milioni di euro. L’organizzazione criminale con base a Bergamo e ramificazioni in Polonia e Germania, è stata smantellata dalla Guardia di Finanza di Bergamo dopo due anni di indagini. Oltre ai dieci arresti sono stati sequestrati anche 17 Tir, utilizzati per il trasporto illecito dei carburanti. Tra gli acquirenti alcune aziende di trasporti, imprese agricole e piccoli distributori italiani.

Il sistema criminale, come lo ha definito il GIP nel suo provvedimento di arresto, è stato dettagliatamente ricostruito dai militari impegnati nelle indagini e prevedeva l’acquisto dei prodotti presso alcune raffinerie in Polonia ad opera di alcuni sodali stabiliti in quel Paese, i quali avevano il compito di inviarlo in Germania, presso un deposito di cui l’organizzazione aveva la disponibilità. Dalla Baviera, dopo aver attraversato l’Austria, il carico giungeva attraverso il Brennero in Italia, all’interno di cisterne di PVC della capienza di 1000 litri, trasportate a bordo di 17 tir. All’arrivo presso un capannone di Melzo in provincia di Milano, il prodotto veniva travasato in autocisterne per la successiva consegna a cura di autotrasportatori ai clienti finali.

Talvolta il trasporto avveniva su rotaia mediante cisterne della capienza di 30.000 litri che, all’arrivo presso l’interporto di Melzo (MI), venivano prelevati da tir in uso all’organizzazione criminale per la successiva consegna. In tutti i casi, il prodotto petrolifero viaggiava scortato da documenti che ne descrivevano una diversa natura (principalmente detersivo e collanti) o addirittura senza alcun documento di trasporto. Per ridurre il rischio di eventuali controlli, le fasi di arrivo e consegna erano pressoché concomitanti ed il pagamento delle transazioni in contanti o mediante bonifici su conti esteri.

A finire in carcere a Bergamo un cinquantaquattrenne residente a Carobbio degli Angeli (BG), ritenuto il capo e promotore dell’organizzazione, un cinquantasettenne di Gorlago (BG), un cinquantunenne di Trezzano sul Naviglio (MI) con precedenti per ricettazione, truffa, associazione a delinquere per clonazione di carte di credito, un sessantaduenne di Meda (MB) già indagato per bancarotta, frode fiscale, truffa, riciclaggio e falso in bilancio e un trentaquattrenne di Albairate (MI). Tra le persone destinatarie del provvedimento di arresto anche 5 soggetti di nazionalità polacca, per i quali è stata intrapresa la procedura di rintraccio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *