Cassina – Adescava minorenni sui social e li ricattava: in manette 23 enne

Un giovane di 23 anni di nazionalità italiana ma nato in Vietnam e residente a Cassina de’ Pecchi, è stato arrestato nei giorni scorsi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio Gip del tribunale di Milano con le accuse, pesantissime, di detenzione e produzione di materiale pedopornografico, adescamento di minorenni, pornografia minorile, violenza sessuale, induzione a compiere atti sessuali mediante inganno, sostituzione di persona e tentata estorsione.

Ad incastrare il pedofilo sono state le indagini dei carabinieri di Cassina de’ Pecchi, iniziate dopo la denuncia presentata da un ragazzino di 16 anni, vittima del 23enne.
La vittima un minorenne residente in paese ha sostenuto di avere ricevuto un invito tramite il social Tik Tok per effettuare una videochiamata erotica con Instagram o Whatsapp. il ragazzino aveva accettato. L’accusato durante tale conversazione era riuscito a far credere al malcapitato di essere una ragazza e di denudarsi. Poi aveva chiesto a questi di fare lo stesso. lo aveva convinto a spogliarsi per poi chiudere la telefonata e, ricostruisce una nota della Procura, “inoltrare messaggi che minacciavano l’invio delle registrazioni a tutti i contatti della rubrica della vittima”, richiedendo in cambio un incontro per consumare un rapporto sessuale.

I Carabinieri si sono così presentati all’appuntamento, organizzato di proposito il 6 maggio in un parco di Cassina, e hanno sequestrato tutti i dispositivi elettronici del 23enne: telefono, schede Sd, computer e chiavette Usb – trovati nella casa in cui vive con i genitori – su cui sono stati scoperti decine di file perdopornografici. Inoltre, gli investigatori hanno accertato che l’uomo aveva già colpito in passato sempre con lo stesso modus operandi, fingendosi una ragazza o dicendo di essere minorenne usando foto reali rubate sui social. E le videochiamate realizzate con le vittime sarebbero state puntualmente registrate e poi diffuse su altre piattaforme, gruppi dell’orrore in cui il 23enne condivideva le immagini.

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