Gorgonzola – Albino Novelli, patron della Nte Process dona zaini con materiale scolastico e pacchi alimentari alle famiglie ucraine.

«Siamo qui oggi per sostenere concretamente i cittadini ucraini che stiamo accogliendo. In questo momento, superata la prima accoglienza, dobbiamo stare vicino a chi è qui e alle famiglie che stanno ospitando queste persone in Gorgonzola. Ringrazio NTE Process per aver scelto di esercitare la propria responsabilità sociale sostenendo il Comune nel far fronte all’emergenza ucraina sul territorio gorgonzolese».

Queste le parole il sindaco Angelo Stucchi all’interno della conferenza stampa di martedì 22 marzo a Palazzo Pirola dove sono stati consegnati, alla Protezione Civile per la distribuzione, i beni donati dall’azienda specializzata nelle fasi di progettazione, fornitura ed innovazione degli impianti industriali con sede in via Milano.

«Vogliamo offrire un segno di vicinanza concreto alle famiglie ucraine che si sono trovate ad affrontare questo drammatico momento storico – ha spiegato Albino Novelli Amministratore NTE Process. – Grazie alla virtuosa collaborazione con la Città di Gorgonzola siamo riusciti a far arrivare il nostro aiuto alle famiglie rifugiate: zaini e materiali scolastici per bambini e ragazzi ma anche generi alimentari tutte per le famiglie. Ci auguriamo che questi ragazzi possano riprendere al più presto il proprio percorso scolastico per costruire le basi per il proprio futuro e per quello del loro Paese».

Un’opportunità nata dalla sensibilità della famiglia Novelli come ha raccontato con commozione Albino. «Una sera vedendo le immagini di mamme e figli in fuga in televisione ho rivissuto la mia esperienza di bambino, durante la seconda guerra mondiale: mia mamma al suono delle sirene mi prendeva in braccio per portarmi correndo in un rifugio antiaereo dove, al buio, mi stringeva forte a sé. Il ripresentarsi di una guerra così vicina a noi mi ha profondamente toccato e, ricordandomi che anch’io sono stato profugo, ho sentito il bisogno di aiutare bambini e mamme ucraini arrivati in città».

«Per noi la famiglia è importantissima – ha continuato la figlia Roberta Novelli CFO e Responsabile delle risorse umane NTE Process – e cerchiamo di trasmettere questo valore nella nostra azione imprenditoriale che ci spinge a fare azioni di solidarietà per sostenere famiglie in difficoltà. Come azienda e come famiglia siamo e saremo al vostro fianco e speriamo che altre aziende e altri privati partecipino con la stessa concretezza alla gestione di questa emergenza accanto al Comune».

L’incontro è stato inoltre occasione per comunicare i dati aggiornati e le azioni relativi all’emergenza ucraina. Sono 68 i profughi arrivati a Gorgonzola: 46 femmine e 22 maschi, per la maggior parte mamme con minori. Queste persone vengono accolte prevalentemente attraverso una rete familiare ucraina residente di parenti, amici e famiglie italiane in cui già vive una badante ucraina.

L’Amministrazione comunale, dopo aver manifestato la sua vicinanza agli ucraini residenti, ha attivato una struttura simile a quella della pandemia, il Centro Operativo Comunale, che mette insieme il Comune, la Protezione Civile, la Caritas e altri soggetti che operano insieme sul territorio, per organizzare informazioni burocratiche in raccordo con prefettura e consolato costruendo una prima rete. Poi è stato affrontato l’aspetto dell’assistenza sanitaria in sinergia con il PRESST di Gorgonzola, punto di riferimento sanitario per l’intero territorio dell’ASST Melegnano e Martesana. Il servizio medico riesce a garantire la registrazione nel sistema sanitario, il tampone rapido Covid entro 48 ore, un’anamnesi vaccinale completa e la presa in carico di eventuali patologie.

«Ora – continua il primo cittadino – affronteremo il tema del tempo libero per pensare a come fare stare bene queste persone all’interno della nostra città e successivamente a come favorire la loro integrazione in un tempo meno cupo».  Infatti, scaduti i tre mesi i primi di giugno, questi profughi ucraini potranno scegliere o meno di rimanere nel nostro Paese chiedendo un permesso di soggiorno temporaneo della durata di un anno. L’Amministrazione comunale predisporrà da un lato la mediazione linguistica e culturale per i minori che vorranno essere inseriti nelle scuole al completamento delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie, dall’altro promuoverà la ricerca di lavoro attraverso una facilitazione linguistica e una ricollocazione per gli adulti che vogliano reperire risorse economiche a sostegno della propria presenza in Italia o del futuro ritorno in patria.

«Quanto sta accadendo in Ucraina – ha concluso Stucchi – ha fatto nascere un sentimento di solidarietà che ci fa sentire una sola umanità e sta venendo fuori una bella immagine di città: 200 persone si sono rese disponibili tramite la Caritas cittadina, tante altre ci hanno già chiamato per sapere come rendersi utili. Probabilmente, nonostante manchi ancora la consapevolezza, il tempo della loro presenza qui non sarà breve; questa emergenza sarà lunga e dobbiamo distribuire bene le nostre forze per non far mancare sostegno e presenza».

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