Slow ride Italy: per esplorare le vie del gusto in moto.

“Slow Ride Italy”, è il primo progetto italiano dedicato al mototurismo enogastronomico. L’iniziativa realizzata dall’Associazione Slow Ride Italy nell’ambito del bando ‘Wonderfood & Wine’ promosso da Regione Lombardia e realizzato in collaborazione con Unioncamere Lombardia per la promozione di Sapore in Lombardia, in partnership con il Consorzio di tutela Grana Padano, Unione italiana vini, Gruppo Wise e in collaborazione con Coldiretti Lombardia.

Un progetto nato per unire gli amanti del bello e del buono che l’Italia offre, attraverso un nuovo modo di fare mototurismo, attraverso gli itinerari mappati e proposti sul sito www.slowrideitaly.it, i mototuristi hanno la possibilità di essere guidati alla scoperta di alcuni dei paesaggi più suggestivi del territorio lombardo, oltre ad esplorare le vie del gusto assaporando i prodotti tipici di province ricche di storia e cultura enogastronomica. 

I tre itinerari

SEBINO E FRANCIACORTA

Dalle colline ricche di viti della Franciacorta, affacciandosi sulle sponde del Sebino, per poi salire sulle vette delle Orobie, attraverso strade interne di incredibile suggestione e paesaggi disegnati da cantine e agriturismi di altissima qualità. La Franciacorta è il primo contesto nel quale vivere questo itinerario. Un territorio ormai celebre in tutto il mondo per le sue eccezionali bollicine. Passiamo attraverso colline vitate e borghi dal fascino antico, profumi di tradizioni e natura esaltata dal lavoro manuale dell’uomo.
Attraverso una bellissima strada panoramica si sale dalle sponde del lago Sebino verso la collina. Qui il piacere della guida attraverso strade a tratti bianche, immersi nelle foreste con vista lago, è inestimabile. Passiamo attraverso il colle di San Fermo per poi arrivare a Taveronola, dove avrete la perfetta vista sull’isola lacustre più grande d’Europa, Montisola.
Sulla strada costiera del lago d’Iseo, si ha poi lo spettacolo suggestivo degli orridi, imponenti rocce a lastroni verticali a picco sull’acqua, di una bellezza e imponenza mozzafiato. Si prosegue poi verso Lovere annoverata nel prestigioso club de “I Borghi più belli d’Italia” per il suo notevole e ben conservato patrimonio artistico e architettonico. Da Lovere inizia la divertente guida verso le strade di montagna che ci conducono alla Presolana. Curve su un manto comunque di buona tenuta passano attraverso scorci suggestivi e cornici naturali incredibili. La Valcamonica protagonista sulla via del ritorno, attraverso i paesi di montagna di Angolo Terme, Boario, passando dal Lago Moro, uno dei posti più incantevoli e meno noti della provincia di Brescia. Percorriamo la strada verso Costa Volpino per poi ridiscendere sull’altra sponda del lago d’Iseo. Attraverso la strada costiera ci immergiamo in paesi ricchi di storia e artigianalità come Pisogne, Marone, Zone, Vello e Sulzano.
Dopo la tranquillità del lago, via all’adrenalina delle curve sulla strada che da Pilzone va in direzione Polaveno. Nessun motociclista può resistere alla bellezza di guidare su queste strade, dove il ritmo è scandito da curve morbide e acute, alla fine delle quali si rientra nella verde Franciacorta, dove meritano una sosta Ome, Rodengo, Passirano, Bornato.
Punto di partenza/arrivo: Daytona Carburanti (Via Europa, 5, 25038 Rovato BS).

VALTELLINA E OROBIE

La Lombardia che non ti aspetti, anche stavolta è in grado di offrirti un itinerario con effetto ‘WOW’. Strade divertenti e contesti unici che regalano soddisfazione metro dopo metro. Certo, per arrivare a gustarsi pienamente questo itinerario, si deve mettere in conto un minimo di “sofferenza”, ma niente di grave. Semplicemente è necessario portare pazienza per affrontare con attenzione le strade di collegamento tra una località e l’altra, abbastanza ‘piatte’ e trafficate anche nel weekend. Pronti? Si parte!
Lo start è all’uscita del casello autostradale di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. Un percorso ad anello di 381,45 km e un fondo stradale asfaltato mediamente ben tenuto adatto a tutti i tipi di moto. È possibile affrontarlo tutto d’un fiato anche in modalità slow ride, ma richiede una guida esperta, resistenza, ed essere allo starting point non più tardi delle 7 del mattino. Orario stupendo per partire che evita molto traffico e regala una luce meravigliosa. Tempo previsto comprensivo di pause ‘merenda’ e pranzo, circa 10 ore.Diversamente, per approfittare pienamente dell’emozione slow ride, si può suddividere l’itinerario in due parti, facendo uno stop per la notte. Anche in questo caso l’attenzione non può mai mancare, ma ci si può concedere un’andatura più in relax, più visite in aziende agricole e pernottare in qualche struttura agrituristica particolarmente charmant.
Da Grumello ci portiamo verso Villongo per girare, poco prima, in direzione di Foresto Sparso, dove qualche curvetta inizierà a portarci in quota. Lì è consigliatissima una prima tappa per chi volesse vedere un posto meraviglioso e degustare qualche prodotto tipico della bergamasca: il BioRelais Colletto. Da Foresto Sparso si prosegue fino ad arrivare alla provinciale che ci porterà a Gaverina Terme dove le cose si fanno interessanti. La quota si alza, le curve aumentano e il paesaggio è sempre più suggestivo. Si procede verso Albino dove si prende la strada vecchia, un po’ trafficata, per arrivare fino a Nembro e lasciarsi alle spalle il clima da città con obiettivo Selvino. Questa strada è ‘da paura’, con panorami che lasciano senza parole. Il manto stradale è molto buono e consente di procedere con tranquillità. Occhio ai ciclisti, che qui sono più fitti dei moscerini, in alcune giornate. Dopo una visita del paese, si parte e curva dopo curva ci si porta verso Serina, dove si dovrà proseguire a destra verso Valpiana. Qui siamo in quota ormai e ogni occasione è buona per fermarsi ad ammirare la valle, le meravigliose montagne bergamasche e scattare foto come non ci fosse un domani. Un punto particolarmente interessante è Zambla alta, dove all’occorrenza si può fare una pausa ristoratrice.
Si procede poi, curva dopo curva verso Ponte Nossa e poi via dritti verso Rovetta, una località turistica della Valseriana che merita anche solo per vedere alcune opere di Giovan Battista Tiepolo e Andrea Fantoni situati nelle chiese del centro. Superata Rovetta, si sale verso Castione della Presolana, uno dei celebri centri turistici della Valseriana. Sempre più in alto, si continua verso Colere e Schilpario, in un susseguirsi di curve e paesaggi che chiamano la pausa-scatto. Qui c’è da sbizzarrirsi sia per la piacevolezza della strada sia per gli scorci incantevoli che offrono queste montagne, ricche di piccole aziende dove trovare prodotti tipici della valle da degustare e acquistare. Una volta arrivati a Schilpario, preparatevi ad una full immersion tutta curve di circa 40 km nella natura per arrivare a Forno Allione attraverso la Strada Provinciale 294 della Val di Scalve (aperta al traffico da maggio a settembre). E’ una strada impegnativa, ma premiante per la sua bellezza, che passa proprio ‘sui piedi’ del Museo della Miniera e del Parco Minerario. Lasciamo le montagne e ci riposiamo su tratti di strada piana, per raggiungere l’Aprica passando da Edolo, paese ‘spartiacque’ che si trova a metà strada proprio tra l’Aprica e Ponte di Legno. Dopo tutta quella strada piatta, magari vale la pena fare “pausa caffè” fermandosi nel centro del paese, dove troverete anche prodotti delle aziende agricole locali.
Una volta ripartiti alla volta di Morbegno, bisogna passare il valico e scendere sulla Strada Statale dello Stelvio, dove incontriamo Teglio, un piccolo paese simbolo della Valtellina, regno incontrastato dei pizzoccheri per i quali è stata istituita in loco un’Accademia. Dopo un po’ di strada piatta, arriviamo a Chiuro, antico borgo, ricco di storia e tradizioni enogastronomiche, conosciuto dai più per i suggestivi terrazzamenti dei frutteti e dei vigneti, che gli addetti ai lavori definiscono ‘Agricoltura eroica’, proprio per le difficili condizioni nella lavorazione dei campi. A seguire, dopo pochi chilometri, troviamo Sondrio, capoluogo della Valtellina, che superiamo per dirigerci a Morbegno, dove ricomincia la salita. Lasciamo la terra dello “Sfursat”, della bresaola, dei pizzoccheri e delle mele per scalare la vetta e scollinare dalla Valtellina a Bergamo facendo il passo San Marco, a oltre 2mila metri. Una strada che sa far emozionare sia per il meraviglioso paesaggio sia per il ritmo che impongono le curve, come una musica per gli amanti delle due ruote. Arrivati al passo San Marco, è d’obbligo sostare per una foto ricordo da collezionare, e poi via sulla strada del ritorno che ci regala ancora, per oltre 12 tornanti, emozioni e divertimento in stile Slow Ride. Il manto stradale è molto buono ma attenzione perché mancano i guardrail. Una guida prudente è consigliata, anche per godersi la discesa. Da qui, arrivati a San Pellegrino Terme, teniamo la concentrazione perché inizia il traffico della valle verso la città: le emozioni lasciano il passo lentamente alla frenesia e questo tratto, fino all’autostrada, può essere considerato un semplice “trasferimento”. Ma dopo un viaggio del genere, 20 minuti di ‘sofferenza’ ci possono stare. Buon rientro e buona strada!

UN ITINERARIO STUPENDO MA COMPLESSO PERCHÉ MOLTO LUNGO E DIVERSIFICATO, CON NUMEROSI CAMBI DI SCENA CHE OBBLIGANO ALLA MASSIMA PRUDENZA PER GODERSI AL MEGLIO L’ESPERIENZA.

Punto di partenza/arrivo: casello autostradale di Grumello del Monte

COLLI MANTOVANI

Itinerario semplice e affascinante nel cuore di uno dei territori lombardi dai paesaggi incantevoli che riportano ad un tempo passato ricco di cultura della terra e dell’accoglienza.
Si parte dal casello dell’autostrada A4 di Desenzano del Garda. Subito fuori dall’autostrada, percorriamo un breve tratto di tangenziale per portarci in zona. Attenzione alla velocità perché questo tratto in particolare è controllato. Teniamo per semplicità come riferimento il centro commerciale ‘Leone’ e arrivati allo svincolo dedicato, usciamo e prendiamo per Castel Venzago. Da qui incomincia l’immersione nella bellezza. Subito incontriamo una strada ben tenuta e sinuosa, che fa parte della strada dei sapori mantovani e attraversa le dolci colline moreniche. Tra cantine e agriturismi arrivate fino al suggestivo santuario della “Madonna della Scoperta”. Da lì, via verso Pozzolengo per raggiungere, attraverso un saliscendi divertente tra le colline, Castellano Lagusello, un romantico paese che nel 2002 è stato annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. Lasciandosi Castellaro Lagusello alle spalle, attraversiamo ancora un tratto collinare immersi nei vigneti e nei campi di grano per concederci di superare per un attimo il confine con la Lombardia, ma per una buona causa: la visita di Borghetto, un paese bomboniera direttamente sull’acqua, dove tra mulini trasformati in hotel e ristoranti tipici, ci si possono concedere momenti indimenticabili all’insegna del buon gusto e della bellezza. Piatto tipico: i casoncelli di Valeggio sul Mincio, da non perdere. Procedendo sull’itinerario lombardo si costeggia il fiume Mincio sulla ‘via dei mulini’, nel parco del Mincio, e si va dritti fino a Mantova, godendosi strade dolci e scorci di paesaggio che alternano campagna a corsi o specchi d’acqua. Ecco poi Mantova: una città ricca di arte, cultura e tradizioni enogastronomiche che merita assolutamente una pausa prolungata. Dopo esserci riempiti di cultura e prodotti tipici, ripartiamo alla volta di Canneto sull’Oglio, passando da Borgoforte (ora chiamato Borgo Virgilio) dove è consigliata una visita al forte di Borgoforte. Costeggiando il fiume Oglio, arriviamo a Canneto, piccolo paese che merita di essere visto per la rocca, i musei del giocattolo e il museo dell’ambiente.
Prossima tappa: Goito, città dove strade campestri, canali, rogge, filari e siepi caratterizzano l’atmosfera generale e predispongono al desiderio di investirci un po’ di tempo. La valenza storica è notevole, perché offre la possibilità di immergersi nella storia dei longobardi grazie ai numerosi siti presenti: torri, rocche, corti e castelli. La tappa successiva ci porta a Volta Mantovana, che vale la pena esplorare anche solo per vedere il castello e Palazzo gonzaga.
Ora, attraversando la campagna, passando per torbiere e specchi d’acqua, si arriva a Cavriana e poi a Solferino, paese questo conosciuto per la più grande battaglia dopo quella di Lipsia del 1813, dove Napoleone III sconfisse gli austriaci comandati da Francesco Giuseppe. Da qui, passiamo al Parco naturale ‘La quiete’, per immergerci nella natura e nella tranquillità.

CASTEL GOFFREDO E CASTIGLIONE DELLE STIVIERE SONO LE ULTIME DUE TAPPE DEL PERCORSO, CHE POI CI RIPORTA VERSO L’AUTOSTRADA PER SALUTARE QUESTA TERRA INCANTEVOLE.
Punto di partenza/arrivo: casello dell’autostrada A4 di Desenzano del Garda

LOMBARDIA TERRA DELLE DUE RUOTE – “La Lombardia è una terra vocata alle due ruote – ha detto l’assessore regionale al Turismo – e il mototurismo permette di scoprire le bellezze della nostra regione in maniera slow: in sella ai centauri si parte alla conquista di territori dal grande fascino. Emozioni, sensazioni e immagini che possono essere apprezzate grazie ad un ‘turismo dolce ma graffiante’, un tour in tutta tranquillità tra paesaggi, ambienti e luoghi d’arte impareggiabili, apprezzando itinerari enogastronomici e sapori unici”.

SLOW RIDE ITALY – ‘Slow Ride Italy’ studia itinerari legati al mototurismo enogastronomico e agroalimentare, passando per i territori più suggestivi della Lombardia e facendo tappa nelle strutture ricettive rurali, nelle aziende agricole, nelle numerose cantine presenti sul territorio. I percorsi, solo su strade locali, guidano nei posti più esclusivi che celebrano il bello e il buono dei nostri territori. Un progetto, dunque, che permette la valorizzazione di fattori di eccellenza del turismo lombardo, dall’enogastronomia alla scoperta di borghi di straordinaria bellezza.

TURISMO ENOGASTRONOMICO – “Il turismo enogastronomico – ha aggiunto l’assessore regionale – si lega perfettamente al mondo dei motori e sempre più spesso orienta le scelte di viaggio del turista, alla ricerca di esperienze uniche e da ricordare nel tempo”. La Lombardia vanta 250 eccellenze agroalimentari tradizionali, 20 Dop (con il Grana Padano che è il prodotto più consumato del mondo), 14 Igp e 41 vini a denominazione tra Docg, Doc e Igt. Il food si conferma una delle principali motivazioni di viaggio del turista contemporaneo perché consente al viaggiatore di entrare in contatto, in modo autentico, con i territori e le comunità. Meglio ancora se queste scoperte si possono fare in sella ad una moto.

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