Tra Legnano e Maia Alta a perdere è lo sport

Non si è disputata la semifinale di ritorno dei play-off per la promozione in serie D tra Legnano e Maia Alta Obermais, a causa del rifiuto di scendere in campo da parte della squadra ospite per questioni di sicurezza e per “mandare un segnale forte, perché tutto quello che è accaduto non ha niente a che fare con lo sport“ secondo Hannes Schnitzer, Presidente dell’Obermais. A determinare questa dura presa di posizione è stato l’assalto al pulmann dei tifosi meranesi da parte degli ultras dei Lilla prima dell’inizio della gara, che lo hanno circondato sfondando due vetri e lanciando un fumogeno nel vano bagagli.

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Quando siamo venuti a conoscenza di quanto era avvenuto nel piazzale antistante lo stadio, abbiamo temuto per l’incolumità dei nostri giocatori e dei nostri tifosi, e a nostro avviso non c’erano le condizioni per scendere in campo”. Queste le parole a caldo del presidente del Maia Alta.

Fermo restando che quanto accaduto fuori dallo stadio è assolutamente da condannare e che il gesto di protesta in parte è condivisibile, non sono d’accordo sulle precarie condizioni di sicurezza all’interno dell’impianto sportivo, che erano assolutamente idonee per garantire la sicurezza di tutte le componenti presenti (me compreso che ero a bordo campo). Sembrava una bellissima giornata di sport, di festa, con la tribuna completamente piena (solo il settore ospiti era vuoto… e sappiamo perché), con tante famiglie con bambini presenti e nessuno di noi si è accorto di nulla persino il meteo era favorevole con un sole spuntato all’improvviso dopo essersi fatto spazio tra le nuvole.

Il direttore di gara ha dato l’ok all’ingresso in campo dopo essersi consultato con i delegati federali presenti ma la società ospite, consapevole delle conseguenze (sconfitta 3 a 0 e probabile multa e altro ancora), ha deciso di non scendere in campo. Una sconfitta per il calcio, per lo sport in generale con i circa 500 spettatori delusi che non hanno potuto godere dello spettacolo sportivo.

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