Melzo – l’Area Galbani diventerà un polo per cicloturistico

E’ stato il primo stabilimento aperto dall’industria casearia Galbani ad inizio del ‘900 precisamente nel 1910, e si sarebbe occupato della produzione di formaggi fusi secondo procedimenti innovativi per l’industria italiana dell’epoca. Tra le aziende più in vista del bel paese, agli inizi del secolo già impiegava più di 1000 persone con 56 depositi, 4 filiali all’estero, 108 rappresentanze dalla vicina Francia fino agli Stati Uniti e all’Argentina.

La rapida crescita e l’esigenza di nuovi impianti sempre più al passo con le nuove tecnologie, indussero la famiglia Galbani a trasferire i tanti operai agricoli nella prima fabbrica casearia d’Italia. Da quel momento, l’immobile venne condannato a un progressivo declino, peraltro culminato nei crolli che hanno esposto a rischi statici persino la torre colombaia a pianta quadrata, cui gli Enti Pubblici, stante l’impossibilità materiale di destinare investimenti consistenti alla ristrutturazione invocata dai cittadini, non sono riusciti a porre rimedio. Ma la disponibilità dei finanziamenti erogati da Tangenziale Esterna SpA a beneficio del Comune e la vicinanza ai percorsi ciclopedonali hanno schiuso, infine, a Cascina Triulza la prospettiva della definitiva destinazione d’uso a polo del turismo sostenibileche spazza qualsiasi inconcludente ipotesi di conversione avanzata negli ultimi tre decenni.

La nuova destinazione d’uso

Grazie ai finanziamenti della Concessionaria di A58-TEEM che assegna tre milioni di euro per il recupero della struttura, la cascina Galbani avrà nuova vita. Già intrapresa la messa in sicurezza dell’edificio, che, grazie alla posizione strategica tra i percorsi di mobilità dolce connessi all’Autostrada, diventerà una struttura ricettiva per gli appassionati delle due ruote che farà così rivivere la civiltà contadina, consentendo la visita alla Torre colombaia, alla casa del fittavolo, alle stalle e fienili. Stop a tutte le altre inconcludenti ipotesi di destinazione d’uso avanzate in oltre tre decenni di degrado dell’immobile.

Si tratterà di un restauro conservativo destinato ad esaltare la versatilità e la competenza professionali che le maestranze di Pizzarotti SpA, azienda che si occuperà della realizzazione e che è già nota in paese perchè ha costruito la nuova Biblioteca Comunale di via Pasta, grazie a un investimento di quattro milioni di euro da parte di Tangenziale Esterna SpA, intitolata al poeta varesino Vittorio Sereni e inaugurata il 18 gennaio 2013.

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