Cassano – Per l’ex linificio i politici dovranno restituire quasi 2 milioni di euro

Il Linificio-Canapificio nazionale, costruito nel 1873 su di un lotto di 120 mila metri quadrati affacciato sull’Adda, è stato storicamente considerato il simbolo della Rivoluzione industriale made in Lombardia, con il fiume Adda come co-protagonista.
Nei giorni nostri, invece, ha rappresentato la vergogna della tangentopoli di Cassano d’Adda, dove secondo i giudici, l’ex sindaco Sala avrebbe messo in atto «un disegno che consente di affermare come lo stesso abbia assunto la carica di sindaco al solo scopo di arricchimento personale, senza alcuna sensibilità verso le responsabilità e i doveri connessi alla carica di primo cittadino». Avrebbe agito con «disprezzo verso la legalità e con l’intento di gestire la cosa pubblica al di fuori dei principi di lealtà, imparzialità e correttezza che unici dovrebbero qualificare il suo operato». 
L’ex sindaco Sala è stato condannato a 2 anni e 6 mesi e presto probabilmente dovrà risarcire il Comune di quasi 2 milioni di euro, insieme agli altri imputati, tra cui il suo vice Ambrogio Conforti, poi Paolo e Alessandro Casati, padre e figlio, il primo ex consigliere di maggioranza, il secondo ex assessore ai Lavori pubblici. Inoltre, Sergio Bestetti, ex sindaco leghista, poi consigliere di minoranza e Marco Paoletti, ex consigliere provinciale ed ex assessore al Bilancio del Carroccio, hanno patteggiato anche davanti ai giudici contabili e così entro il 20 gennaio 2019 restituiranno al Comune 200mila euro a testa.

Ricordiamo che dagli accertamenti degli investigatori e dalle ammissioni di professionisti e imprenditori gli investigatori avevano accertato che tra il 2008 e il 2009 erano state versate tangenti per oltre 800mila euro e promesse somme che ammontavano a 3 milioni e mezzo di euro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *