Segrate – Il Comune perde la causa, Europa 2000 dovrà essere risarcita

Risale al 2012 la vicenda che vede coinvolta la società Europa 2000 e il Comune di Segrate, quando all’epoca dei fatti l’allora Amministrazione Comunale Segratese obbligò Europa 2000 di piantumare preventivamente, entro sei mesi dall’approvazione del Pgt, le aree di trasformazione denominate TR1, quale condizione necessaria per ottenere l’approvazione all’edificazione.
Tale richiesta fu inviata tramite una raccomandata del luglio 2012, firmata anche dall’allora assessore al Territorio, e ribadita dall’approvazione della delibera di Giunta dell’ottobre 2012, tutti atti discussi, firmati e votati nonostante fosse già pendente un ricorso al TAR contro il PGT che avrebbe potuto avere ricadute dirette sul Piano, come poi effettivamente avvenne.

Adesso, il Tribunale Ordinario di Milano ha condannato il Comune di Segrate al pagamento di 1,35 milioni di euro, più 30mila euro di spese processuali, nella causa civile promossa dalla società Europa 2000 per il risarcimento dei danni che avrebbe subito a causa del vecchio Piano di Governo del Territorio del 2012, poi annullato in quanto illegittimo, con sentenza del Tar nel febbraio del 2015, giudizio confermato dal Consiglio di Stato nel giugno del 2016.

La sentenza

Secondo la ricostruzione del giudice la società Europa 2000, proprietaria di diversi terreni all’interno del golfo agricolo tra Milano 2 e Rovagnasco, avrebbe subito un danno dalla richiesta dell’allora Amministrazione comunale di piantumare preventivamente, entro sei mesi dall’approvazione del Pgt, le aree interessate.  “L’atteggiamento assunto dal Comune – scrive il giudice nella sentenza –  ha ingenerato nella società attrice un legittimo affidamento sulla bontà dei provvedimenti adottati, ma soprattutto ha sostanzialmente indotto e obbligato quest’ultima a procedere nell’attuazione del preverdissement, nonostante le impugnazioni pendenti in sede giurisdizionale”. La piantumazione preventiva venne poi eseguita dalla società Europa 2000 e secondo quanto accertato dal giudice avrebbe generato costi pari a circa 1,3 milioni di euro.

Il commento del sindaco Paolo Micheli 

“Purtroppo siamo qui a commentare ancora una volta un gravissimo danno economico alle tasche dei segratesi, causato dalla superficialità e dalla mala gestione della cosa pubblica di chi ha amministrato Segrate gli anni passati – commenta il sindaco Paolo Micheli –  Potrebbe sembrare accanimento terapeutico o l’ennesimo scaricabarile, ma purtroppo non è così. E’ corretto e doveroso, invece, che ciascuno si assuma le responsabilità derivanti dalla propria azione amministrativa. La grave situazione finanziaria che sta attraversando il Comune, che ha portato all’aumento delle imposte, alla riduzione di alcuni servizi e alla pericolosa situazione di predissesto certificata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è tutta figlia di una politica territoriale disastrosa e di azioni di sola facciata portate avanti dagli ex amministratori di Segrate e dalle forze politiche che li hanno sostenuti e che oggi puntano il dito se non viene tagliata l’erba o se non vengono sistemate le strade. La verità è che la situazione finanziaria del Comune rimane molto grave, con fatica stiamo salvando il salvabile e abbiamo raggiunto l’equilibrio dei conti con grande difficoltà, ma questa sentenza mette l’ente in un’ulteriore situazione di apprensione. Continueremo comunque a fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per salvaguardare gli interessi dei segratesi, anche contro l’esito di questo primo grado di giudizio”.

L’Amministrazione Comunale ha annunciato che avvierà anche una richiesta di risarcimento danni tramite gli organi preposti che accerterà le responsabilità.

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